La nostra Azienda Agricola

L’Azienda Agricola dell’Agriturismo Cerreta è produttrice di olio e vino, fa parte del comprensorio della d.o.c. terratico di Bibbona

La famiglia Lazzeri, fin dal tempo delle bonifiche granducali di Leopoldo II° di Toscana (1830), contribuì a sottrarre questi terreni alla malaria. I terreni così liberati dalle foreste di cerri (querce), in posizione di leggera collina 100 s.l.m., dimostrarono di avere un terroir argilloso/sassoso con ottima esposizione e vicinanza al mare che ben si adattava alla coltivazione dell’olivo, della vigna, delle graminacee e delle orticole.  Oggi nell’antico podere di 7 ha sono conservati gli olivi secolari mantenuti  ai  bordi  dei  campi;  negli anni ‘70 fu impiantato in due appezzamenti un vigneto i cui filari seguirono l’andamento naturale del terreno, orientati a sud, ottimizzando l’illuminazione solare e l’apporto della brezza marina. Questo tipo d’impianto sostituì l’antica coltivazione con filari di viti ai bordi dei campi insieme agli olivi, permettendo una maggiore facilità nell’allevamento, e nella raccolta tanto che era utilizzato ancora in quegli anni il carro con i buoi; per questo motivo la distanza fra un filare e l’altro è di grandi dimensioni e riduce la possibilità di malattie fungine per il clima temperato, ventilato e caldo nelle ore più assolate.

Le viti sono allevate a cordone speronato ed a Guyot, coltivate in maniera naturale: il terreno viene arricchito con la pratica del sovescio di graminacee e leguminose che apportano azoto e potassio e con la simbiosi delle radici con i funghi micorrize, queste radici molto profonde per la loro età riescono a trovare l’apporto di acqua e nutrimenti senza risentire della siccità. Il risultato di questa attenzione che non utilizza elementi estranei è un frutto con grandi grappoli che regala un vino estremamente genuino.

Oggi con volontà e passione la proprietaria Giuliana Lazzeri mantiene viva la tradizione della coltivazione del vigneto producendo vini che più si legano alla vocazione dei terreni e alla tradizione gastronomica della Maremma Toscana.

I vitigni, coltivati da sempre, sono il Sangiovese e il Trebbiano: il primo ha origini molto antiche, sembra che fosse un vitigno autoctono coltivato dagli Etruschi, che si sia diffuso principalmente inTtoscana, Umbria e Romagna ,il vitigno Trebbiano Toscano ha origine comune agli altri vitigni della famiglia dei Trebbiani noti in Italia fin dall’epoca romana.

La titolare segue personalmente la cura delle viti, la potatura, la concimazione e l’utilizzo di pratiche esclusivamente naturali. Dopo la vendemmia manuale segue nella cantina i procedimenti della trasformazione dei grappoli in vino, l’imbottigliamento e l’etichettatura sempre eseguiti in azienda.

L’etichetta

Etichetta vino Cirimetto

L’etichetta frontale è stata disegnata nel 1991 dall’attuale titolare dell’azienda, ideata insieme al padre Renzo Lazzeri, proprietario e riporta una poesia di questi del 1958; era nata per abbellire la bottiglia da regalare agli amici e per dare un riconoscimento ironico al faticoso prodotto tanto che è stato chiamato CIRIMETTO.

La poesia ricorda l’abitudine nelle nostre campagne di “dare di rima” in occasione di pranzi sull’aia, avvenimenti che riunivano tutti: parenti, amici e vicini per i lavori nei campi e soprattutto per la vendemmia, tradizione ancora oggi portata avanti dalla famiglia. Una poesia d’altri tempi, vivace e schietta, spensierata e sentita, semplicemente umana, da buongustai da offrire agli amici alla stregua di un generoso fiasco di vino.

Il disegno, volutamente elementare, rappresenta una scena di operosità, nella casa Leopoldina (oggi ben conservata con la cantina), durante la vendemmia con ancora l’uso del carro con i buoi, la gramola montata sopra questo e la strettoia manovrata a forza di braccia; una scena che indica competenze antiche, amore per il lavoro in questa terra di Maremma.
Nell’etichetta, oltre alla denominazione del prodotto I. G. T. Toscano Trebbiano e Toscano Sangiovese (monovitigni da sempre allevati nei vigneti quarantennali), si è voluto far soffermare l’attenzione del possibile consumatore che questo vino è tutt’oggi realizzato con metodi tradizionali, esperienza che la famiglia porta avanti dal 1850 quando i suoi antenati liberarono questi terreni da una grande foresta di cerri (querce) e dalla malaria portando un contributo alle bonifiche volute dal GRANDUCA LEOPOLDO II° di TOSCANA. Quindi questo è il prodotto di tanta passione, dedizione, fatica e amore per questa terra con l’orgoglio di avere avuto in passato il coraggio di far crescere il proprio territorio, sfida ancor più valida oggi.

I nostri prodotti